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mercoledì 1 febbraio 2017

Le piccole cose dal cuore

Racchiuso in questa follia
diverto lo sguardo solare
in codesta tetra malconcia armonia
d’un modesto continuo mutare.

Vorrei chiederti le ali
per un balzo fisso nell’immenso
in questa notte festa dei miei mali
d’un parziale vivere senza senso.
Non esternare la speranza in parole
non sventrare il reale finito
di quest’anima senza cuore
l’ultimo sospiro alla vita rapito.
Spegnerei la visione di codesto sguardo
il riflesso sporcato dai dolori
l’amore forse giunto in ritardo
il medesimo ridere senza colori.
Tutto il realizzato nel reale cancellerei
ogni traccia butterei nell’infinito
anche i sensi che non placano i pianti miei
l’emozione l’incubo d’un sogno svanito.
Tutto sembra triste, dimenticato
come se il tutto fosse niente
come se il battito fosse cessato
nell’agonia d’un giorno morente.
Meglio essere morti in codesto mondo falso
in quest’insignificante vita in bianco e nero
dove il cuore ardente mi cerca riposo
per concederti l’ultima lacrima, un pianto vero.
E tu dispersa nel disperso silenzio del quieto vivere
nel cauto oblio del mare che ride
regalami il sommo addio di questo eterno mio udire
mentre il mio corpo muta avviato alla fine.

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